Chi a 28 ancora non è laureato è uno sfigato. Mi pare abbia
detto cosi il neo baby vice ministro. Certo essere figlio di un avvocato
generale in Cassazione,
ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati
avrà aiutato il giovane laureato in Giurisprudenza (non come raccomandazione,
ovviamente, ma certo come facilitazione ad entrare negli ambienti giusti al
momenti giusto)..se io fossi stato figlio di Mentana non avrei dovuto mandare
curricula in giro ed inventarmi un blog personale.. ma mi sarei presentato in
redazione (come io ho già fatto nel mio piccolo con il Tempo…pur non
essendo il figlio di Sechi semplicemente
mio padre portava li la posta e mi ha detto di bussare) e se gli fossero piaciuti i mie articoli mi
avrebbero valutato più facilmente rispetto ad un curriculum.). Certo il nostro
baby non-sfigato ha avuto tanta fortuna visto che a 26 anni divenne ricercatore
di ruolo, a 27 professore associato e a 29 professore ordinario[3].
Al concorso da professore ordinario, tenutosi tra gennaio e luglio 2003, giunse
al secondo posto su due candidati, in seguito al ritiro di altri 6[.
Ma aldilà di ciò: il fatto che un 28 enne che sia ancora all’università (e non
lavori a tempo pieno) sia uno sfigato è fuori discussione, il vice ministro ha
ragione. Non facciamo i finti buonisti. Ma certo è che l’università così fa
schifo e non tanto perché sia diventata ormai una sorta di lobby (Michel
potrebbe chiedere alla collega Fornero che ha diversi parenti assunti nella stessa
università dove lei insegnava) ma è l’intera struttura ad esser sbagliata:
decine e decine di corsi di laurea pressocchè inutili che portano a lauree
vuote, nessun tipo di collegamento con il mondo del lavoro durante gli studi (io
in cinque anni di giurisprudenza non ho mai compilato un parere o visitato un
tribunale) ma soprattutto un’università non selettiva. So di scatenare le ire
dei post 68ottini livellatori ma l’Università, non è nata per essere per tutti.
L’università deve essere selettiva (sul merito non sul censo) e mediamente
costosa. Si alle borse di studio quindi(miste censo-merito) ma si all’innalzamento
vertiginoso delle tasse in caso di fuori corso(non giustificati da lavoro a
contratto). Si ai prestiti d’onore (un università selettiva garantisce il
raggiungimento dell’eccellenza e quindi
il sicuro posizionamento nel mondo del lavoro). Ma soprattutto, e qui si
scateneranno critiche su critiche, si ai privati nei consigli d’amministrazione.
La cultura deve essere garantita alle superiori, l’università deve creare
classe dirigente, classe che si forma a seconda delle esigenze delle aziende.
Si, nel frattempo, con i soldi risparmiati, a forti investimenti sulla ricerca (questa
si pubblica e fuori dalle logiche del
mercato) da parte dello Stato. Ci vorrebbe tanto? No, ci vorrebbero meno centri
di potere.
bè in effetti....
RispondiEliminaCondivido quasi tutto quello che hai scritto nell'articolo e che l’università deve essere selettiva (sul merito non sul censo) eccetto per il " mediamente costosa", se non nel caso in cui lo Stato aiuti le persone che cmq sono brave, una buona media (non per forza solo il massimo dei voti) e che non hanno le condizioni economiche che le permettano di vivere l'università con "tranquillità economica".Ora Purtroppo per la situazione italiana e la manovra sta toccando proprio queste borse di studio con riduzioni di oltre il 50%!!! Io alla privata dovevo ricevere un riborso di tasse di 1800 su 2200 di tasse e invece me ne rientreranno solo 800 e questa cosa pesa abbastanza per la mia famiglia. Per il fuori corso t posso dire che almeno alle private te lo fanno pagare pesantemente, l'intera quota di 6000 euro ( x fortuna non è il mio caso), ma a volte basta che un professore si impunta , non t mette l'appello o te lo fa coincidere con un altro e la laurea ti slitta anche per un solo esame... Sto valutando di passare alla pubblica perchè in quest'ultimo anno, non potendo neanche contare sulla borsa di studio, alla privata in un anno ti possono aumentare le tasse di 2000 euro arrivando alla cifra di 6000 euro!! Sta diventando una questione di business...
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