Situazione complessa quella
inerente la copertura assicurativa del Comune di Latina per danni subiti da
terzi, che nei giorni scorsi ha anche assunto toni allarmistici su alcuni
quotidiani locali. In realtà, seppur sia risultato difficile affidare
temporaneamente il servizio in attesa della predisposizione della gara
comunitaria, il Comune non è mai risultato scoperto anche se, a causa dei
troppi sinistri, le condizioni contrattuali non sono certo delle migliori.
Diversi comunque i punti da chiarire, primo tra tutti quello del ruolo svolto
dalla società di brokeraggio A.M.A.s.a.s.:
il ruolo di questa società, infatti, non è quello di assicurare il Comune di
Latina, come erroneamente diffuso su alcuni organi di stampa ma semplicemente
quello di procacciare, in modo professionale, l’assicurazione più conveniente
per l’ente stesso. Non è quindi quella società (che in effetti è riuscita a
strappare il contratto con la compagnia Chartis che garantirà la copertura
assicurativa al Comune fino al 2 maggio
prossimo) che ha rescisso il contratto con il Comune di Latina in anticipo
rispetto ai tre anni previsti ma una semplice compagnia assicurativa che ha
ritenuto non più conveniente il contratto stipulato con l’amministrazione
pontina. Altro punto da chiarire quello delle gare d’appalto: il Comune (prima
di procedere ad una trattativa privata con la compagnia Chartis) aveva infatti
tentato di affidare temporaneamente il servizio tramite una procedura pubblica.
Affidamento temporaneo, d’altra parte, reso necessario dall’obbligo di
predisporre, per l’affidamento triennale del servizio (il cui valore supera la
soglia prevista dall’Unione Europea di 206.000 € sotto la quale è possibile
invitare alle contrattazioni solo impresi nazionali) una gara comunitaria,
procedura molto complessa e che richiede lunghi periodi di pubblicità (cioè
periodi di diffusione attraverso canali comunitari che permettano alle
assicurazioni di tutta Europa di
partecipare, della procedura indetta dal Comune di Latina). I problemi comunque
rimangono: il fatto che le gare d’appalto che vedevano una franchigia del
comune di Latina fissa a 3.000 € (il che significa che il Comune si impegnava a
pagare tutti i sinistri fino a 3.000 euro mentre per l’eccedenza avrebbe
risposto la compagnia d’assicurazione) siano andate deserte e che lo stesso
Comune abbia trovato un accordo privato con franchigia a 5.000 € ed un premio
più alto rispetto a quello previsto nella gara d’appalto, porta alla luce, infatti,
una piaga tutta italiana che non lascia esente la provincia pontina, quella dei
falsi incidenti: “Siamo disperati ma cambieremo rotta ed adotteremo la linea
dura contro i falsi incidenti- fanno sapere dall’ufficio provveditorato economato e cassa del Comune
di Latina- Cominceremo a contestare
tante richieste di risarcimento, molte delle quali risultavo verosimilmente
false”. In effetti una maggiore coscienza civica non guasterebbe, anche perché
chi fa dei risarcimenti comunali un’ulteriore fonte di guadagno, lede il
benessere di tutta la cittadinanza che non gode dell’erogazione di diversi
servizi o ne gode in modo parziale anche (ma non solo) perché troppi soldi
vengono sciupati per infortuni o danni
inesistenti, o magari esistenti ma non procuratisi in luoghi pubblici ma
privati. Certo, se il Comune a monte garantisse una manutenzione delle strade e
dei marciapiedi decente il problema
verrebbe risolto alla radice. A cambiare per primo, però, dovrebbe essere il
singolo: una buca per strada non rappresenta l’espediente per la riparazione
gratuita della ruota della macchina forata per altre ragioni ma soltanto un
motivo di indignazione ed una cartina tornasole dell’operato
dell’amministrazione, votata dai cittadini. Il Comune,quindi, va si allertato
ma non per ricevere un aiuto economico, ma un diritto:quello di possedere
strade sicure.
Andrea Lucidi
Fonte: Il Caffè
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