Problema parcheggi, un problema annoso per l’intero centro
della città di Latina. Un problema che potrebbe essere certo risolto alla
radice con la realizzazione di una circolazione eco sostenibile, soprattutto in
una città come il capoluogo pontino che, geograficamente e climaticamente, renderebbe
più che semplice l’uso di bici o la circolazione pedonale. In attesa di ztl realmente
funzionali, di mezzi di trasporto pubblico efficienti e sostenibili e di un
maggior senso civico dei cittadini, però, il problema parcheggi rimane,
soprattutto nelle vicinanze del Tribunale nei giorni di udienza. Paradossale,
allora, appare la situazione del “parcheggio” di Via Monti, situato di fianco
al civico 30. Le virgolette sono d’obbligo visto che il campo, dove ormai sorge
rigogliosa una vegetazione stile palude, è in realtà un bell’appezzamento di
terra (dove potrebbero essere parcheggiate comodamente almeno 50 autovetture)
che diventa una vera e propria piscina naturale in caso di piogge. La
situazione è immutata da anni e nemmeno la denuncia apparsa su questo giornale nel
febbraio del 2010 ha di fatto permesso una risoluzione del problema, tale anche
dal punto di vista igienico-sanitario a causa dei piccoli stagni che
vengono a crearsi per diversi mesi
dell’anno proprio a ridosso di numerose palazzine. La cosa che sorprende di
più, tuttavia, è la natura dell’appezzamento di terra, registrato niente
di meno che come zona seminativa, un orto
insomma, dove sarebbe possibile piantare ortaggi o alberi da frutto. Aldilà dei
paradossi comunque, è utile notare come della stessa natura di terreno
seminativo, goda anche il parcheggio di via Tasso, il quale, però, attiguo ad
un supermercato, è da anni asfaltato e completamente usufruibile, anche se in
pessime condizioni. Tanta anche qui, ad esempio, la vegetazione che cresce tra
immondizia varia ai lati del parcheggio, completamente imbrattato l’unico muro
presente, mentre diversi i tratti di marciapiede praticamente inservibili dove,
per fare un esempio, sarebbe impossibile passare con una bici (e nella zona non
ci sono piste ciclabili) o con un carrozzella. Il paradosso è servito ed
intanto i cittadini sono costretti a parcheggiare nel guado.
Andrea Lucidi
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