mercoledì 11 aprile 2012

LATINA SPRECA LA SUA ACQUA


L’acqua è un bene prezioso eppure Acqualatina non sembra, almeno da quanto affermato nel rapporto di Legambiente stilato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua del 22 Marzo scorso, gestire in modo efficiente il servizio. A fronte, infatti, di un uso sostenibile di acqua da parte dei cittadini, i quali utilizzano “solo” 154,1 litri pro capite al giorno di acqua (fonte Blue book e Mediobanca) il che rappresenta il dato più basso dell’intera Regione, il capoluogo Pontino, sempre rapportato agli altri capoluoghi del Lazio, conquista la maglia nera per sprechi di acqua. Ben il 62% dell’acqua irrogata nelle tubature cittadine, infatti, non arriva ai consumatori ma viene sprecata a causa di perdite e tubi deteriorati. La situazione non migliora per quanto concerne l’utilizzo dei depuratori, la cui efficienza si ferma all’84% delle potenzialità dei macchinari, contro il 95% di Viterbo ed il 90% di Roma (peggio di Latina, Frosinone, cittadina nel quale l’efficienza dei depuratori è ferma all’80% mentre equivalente a quella pontina appare la situazione di Rieti). Dura la reazione della direttrice di Legambiente Lazio Cristiana Avenali: “Altro che privatizzazione, dopo i referendum serve una nuova gestione pubblica e partecipata per l’acqua a Roma e nel Lazio. Per vincere la sfida del risparmio idrico, delle perdite di rete e della depurazione della qualità dell’acqua, si devono ripensare le società di gestione dell’acqua. Alla Regione Lazio chiediamo anche di non andare verso una nuova legge che preveda un unico Ambito Territoriale Ottimale regionale, quanto piuttosto una riorganizzazione ragionata sulla base dei bacini idrografici e delle infrastrutture esistenti”. Per Legambiente quindi la soluzione è il ritorno al pubblico, di certo, la gestione attuale non è ottimale e nonostante l’alto costo del servizio che ricade sui singoli cittadini, è ancora decisamente troppa l’acqua che viene sprecata e che potrebbe essere invece riutilizzata  in qualsiasi altro modo.
Andrea Lucidi
Fonte: Il Caffè

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