Dopo un
breve periodo di officiosa apertura (una vera inaugurazione non c’è mai
stata) si riaprono i cantieri al Museo
della Terra Pontina di Piazza del Quadrato a Latina. In realtà il museo
continua a ricevere visite, soprattutto scolaresche, anche se in questo periodo non sarà garantito l’orario
d’apertura, prima possibile grazie allo
sforzo dei volontari presenti nel museo e dell’Ass.Cult. I Triangoli che ha da
mesi sposato la causa dell’ex O.N.C. Ingente la mole di lavori che si andranno
ad effettuare: verranno infatti demoliti
i marciapiedi intorno all’edificio, che saranno ricostruiti con cigli in
travertino e piastrelle di cemento
pressato; anche il muro di cinta sarà completamente rinnovato con l’apposizione
di mattoni pieni del tipo fatto a mano sulla facciata; sarà infine revisionato
il parametro murario di antica costruzione, che verrà anche pulito con getti
d’acqua a pressione ed idrosabbiatura. I lavori, comunque, non si
limiteranno a meri abbellimenti
stilistici: sarà infatti realizzato un nuovo impianto di illuminazione e verranno
messi in sicurezza gli impianti tecnologici ed i serbatoi antiincendio . Secondo quanto
dichiarato dell’assessore al Turismo (con delega alla Cultura, assessorato tutt’oggi
ricoperto dal sindaco Di Giorgi) Gianluca
di Cocco: “nel progetto è compresa la messa in sicurezza dell’ex abitazione
dello stallino, dependance dell’O.N.C.” oggi completamente fatiscente e luogo
di bivacco di extracomunitari (dotatisi, come si può osservare nelle foto,
anche di chiavi e serrature) e di pesante
spaccio di droga. In realtà la messa in sicurezza si concretizzerà nella sola
apposizione di una rete che dividerà il “non luogo” dal resto del museo. Un’azione
fin troppo tenue, che non solo priva il museo di buona parte del suo spazio
esterno ma che rischia di compromettere anche l’utilizzo della parte di
giardino in fase di restauro (proprio una rete, in effetti, venne eretta
attorno all’ex stallino per evitare l’introduzione del gruppo di extracomunitari
che però necessitò di poco più di una notte per crearsi un varco, cosa che quasi
sicuramente avverrebbe di nuovo). Il restauro più che una temporanea bonifica
anche di quella zona, quindi, sembra essere l’unica strada percorribile, anche
se, come spesso accade, pare proprio che i fondi non si riescano a trovare.
Andrea
Lucidi
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