A me non è
mai piaciuto chi parla a sproposito, chi parla senza sapere o chi parla sicuro
dall'alto delle sue grazie, di un mondo che non gli appartiene che non ha mai
vissuto. Di conseguenza non mi piace Mario Monti. Salvatore semi-divinizzato
dell'Italia e del pareggio di bilancio ieri ha avuto un'uscita degna del più
arrogante dei baroni universitari. Non tanto nel concetto, quanto nella forma.
"Non si deve più auspicare al posto fisso": da un certo punto di
vista è anche giusto. Per troppo tempo in Italia ci sono stati dei dipendenti
(non tutti e non nel solo settore pubblico e non solo nella figura dei dipendenti
basti guardare alla cerchia degli alti funzionari pubblici, più casta dei
politici ma di cui nessuno parla) che invece di svolgere con serietà il proprio
lavoro hanno succhiato dal proprio datore loro sostentamento dando poco in
cambio. Di conseguenza è auspicabile che ci sia un mercato di lavoro
flessibile, dove si valuti la persona secondo le proprie capacità produttive e
secondo il merito, dove il migliore prevalga e dove ci si debba impegnare per
mantenere il posto di lavoro, insomma una società più responsabilizzata. Tutto
questo però non si raggiunge eliminando il posto fisso: perchè se
l'eliminazione del posto fisso porta ad una concorrenza sfrenata (dove trova
lavoro chi si accontenta di meno ) le cose non vanno. Le cose non vanno perchè
chi offre lavoro cercherà di spremere sempre di più, per poi bittare via al
minimo cedimento, il lavoratore (lo dovrà fare anche chi non vorrà per rimanere
sul mercato) chi cerca lavoro, di conseguenza, sarà sempre più sfruttato,
sempre più cattivo ed affamato(in tutti i sensi). Insomma, caro super Mario, la
concorrenza sfrenata fa bene solo ai poteri forti, a te, non a noi. Ma
soprattutto è l'arroganza della frase che mi ha infastidito: " il posto
fisso, sai che monotonia". E certo caro Monti, per te, barone universitario
alla Bocconi, per te partner di una grande multinazionale, per te Presidente
del Consiglio, il posto fisso sarebbe monotono, per noi giovani (esempio
personale: laureato con 108 in giurisprudenza in cinque anni perfetti che dopo
due anni di contratto a progetto si ritrova sulla strada con 6 mesi di
arretrati ancora da pagare e senza nessun tipo di altro lavoro decente se non
gratuito, LAVORO GRATUITO MARIO) non è proprio così. Noi non auspichiamo, in
molti casi, ad un posto fisso, auspichiamo ad un posto decente, caro Presidente
Del Consiglio non votato. Auspichiamo ad un lavoro retribuito, auspichiamo a
dei contratti decenti. Non chiediamo il posto fisso, nemmeno le ferie
retribuite, ma auspichiamo ad buon mondo del lavoro dove non ci siano grandi
proprietari e tanti sudditi. Anche perchè, andando avanti così, più che allinearci
all'Europa ci allineeremo alla Cina e non mi sembra un gran ben passo in
avanti.
Andrea Lucidi
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