Migliorano le condizioni dei pendolari pontini che ogni giorno
affollano, loro malgrado, la lontana stazione cittadina di Latina Scalo, ma è
ancora lunga la strada per la normalità. Una buona notizia, in realtà, è
arrivata con l’inizio del 2012, con l’annuncio da parte del Comune della
riduzione delle tariffe del parcheggio multipiano (peraltro rimasto deserto dal
giorno della sua inaugurazione proprio a causa delle tariffe insostenibili per
tutti quei pendolari che già devono sborsare cifre importanti per l'abbonamento
dei treni e per il pieno alle loro auto).Tariffe più che abbordabili quelle
recentemente approvate: 1€ al giorno o 15 mensili. "Si tratta di un
servizio importante offerto ai pendolari e che consentirà di migliorare
sensibilmente la situazione nei parcheggi di Latina Scalo - ha affermato il presidente della Commissione
mobilità, Roberto Lodi - Il parcheggio sarà anche dotato di sistema di
videosorveglianza che sarà in funzione nella fascia diurna e la notte sarà
presente la sorveglianza con custode". Lo stesso Lodi ha poi tenuto a
precisare che il parcheggio non potrebbe mai diventare gratuito, come invece auspicato
dal giovane Pd Porcari: "ci sono dei costi generati dai servizi offerti
dal multipiano che il Comune non può sostenere e per questo si ricorre alla
tariffazione, se pur minima". In realtà il parcheggio è stato totalmente
finanziato dalla Regione e quindi il successivo accordo con Urbania,
probabilmente, poteva essere evitato. Ad un problema "risolto" comunque,
ne seguono tanti ancora aperti: primo tra tutti quello dei trasporti pubblici di
collegamento tra la stazione ed il centro città: se numerosi infatti sono i bus
che collegano le autolinee ed alcune strade del centro con la stazione, il
resto della città appare ancora praticamente non collegata, il che costringe
molti cittadini ( che non vogliano impiegare più di un’ora per raggiungere la
stazione) ad usare un mezzo proprio. Qualche miglioramento, poi, lo necessiterebbe
la stessa stazione, almeno per quanto riguarda i servizi igienici, ormai più
che antiquati. Insomma, la strada da compiere è ancora lunga anche se alla base
di tutto rimane un paradosso: la seconda città del Lazio, oltre a non avere la
stazione in città, possiede solo due binari attivi più uno per le manovre e non
è praticamente toccata dall'alta velocità. Ma qui non si tratta di problemi ma
di vere riforme strutturali, che prima o poi però qualcuno, dovrà pur compiere.
Fonte: Lepini megazine mese Febbraio Andrea LUcidi
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