venerdì 10 febbraio 2012

Stazione di Latina Scalo, stazione di campagna


Migliorano le condizioni dei pendolari pontini che ogni giorno affollano, loro malgrado, la lontana stazione cittadina di Latina Scalo, ma è ancora lunga la strada per la normalità. Una buona notizia, in realtà, è arrivata con l’inizio del 2012, con l’annuncio da parte del Comune della riduzione delle tariffe del parcheggio multipiano (peraltro rimasto deserto dal giorno della sua inaugurazione proprio a causa delle tariffe insostenibili per tutti quei pendolari che già devono sborsare cifre importanti per l'abbonamento dei treni e per il pieno alle loro auto).Tariffe più che abbordabili quelle recentemente approvate: 1€ al giorno o 15 mensili. "Si tratta di un servizio importante offerto ai pendolari e che consentirà di migliorare sensibilmente la situazione nei parcheggi di Latina Scalo -  ha affermato il presidente della Commissione mobilità, Roberto Lodi - Il parcheggio sarà anche dotato di sistema di videosorveglianza che sarà in funzione nella fascia diurna e la notte sarà presente la sorveglianza con custode". Lo stesso Lodi ha poi tenuto a precisare che il parcheggio non potrebbe mai diventare gratuito, come invece auspicato dal giovane Pd Porcari: "ci sono dei costi generati dai servizi offerti dal multipiano che il Comune non può sostenere e per questo si ricorre alla tariffazione, se pur minima". In realtà il parcheggio è stato totalmente finanziato dalla Regione e quindi il successivo accordo con Urbania, probabilmente, poteva essere evitato. Ad un problema "risolto" comunque, ne seguono tanti ancora aperti: primo tra tutti quello dei trasporti pubblici di collegamento tra la stazione ed il centro città: se numerosi infatti sono i bus che collegano le autolinee ed alcune strade del centro con la stazione, il resto della città appare ancora praticamente non collegata, il che costringe molti cittadini ( che non vogliano impiegare più di un’ora per raggiungere la stazione) ad usare un mezzo proprio. Qualche miglioramento, poi, lo necessiterebbe la stessa stazione, almeno per quanto riguarda i servizi igienici, ormai più che antiquati. Insomma, la strada da compiere è ancora lunga anche se alla base di tutto rimane un paradosso: la seconda città del Lazio, oltre a non avere la stazione in città, possiede solo due binari attivi più uno per le manovre e non è praticamente toccata dall'alta velocità. Ma qui non si tratta di problemi ma di vere riforme strutturali, che prima o poi però qualcuno, dovrà pur compiere.

Fonte: Lepini megazine mese Febbraio                                                                Andrea LUcidi


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