giovedì 9 febbraio 2012

L'assassino senza dignità


Che Cesare Battisti fosse un uomo senza scrupoli lo si era capito dalla sua biografia, come si è capito dalle ultime vicende politiche quanto il Brasile sia uno Stato fortemente ideologizzato (peraltro a priori). Di certo però è frustrante vedere che un assassino comune venga non solo osannato come un ideologo dall'altra parte dell'oceano ma anzi venga invitato a ballare salsa durante la più famosa sfilata carnevalesca del mondo. Quello che dispiace di più, tuttavia, è vedere come in Italia si discuta ancora sulla figura di Cesare Battisti a seconda del proprio pensiero politico: non un assassino ma un ex terrorista politico per alcuni nostalgici di sinistra, un parassita da distruggere per l'altra sponda. In realtà Battisti non è nell'uno ne l'altro, è un assassino e dovrebbe pagare per i suoi omicidi. Nonostante oggi, fortunatamente, si tenda a superare la logica della contrapposizione e della violenza tipica degli anni di Piombo, è infatti innegabile che una logica in quegli avvenimenti ci fosse (logica che oggi sarebbe inaccettabile ma che allora non lo era). Ora nell'estroverso Battisti(autoproclamatesi agitatore di idee e letterato nonostante abbia abbandonato il liceo nel 71 dopo essersi iscritto nel 68) una logica non si ravvisa. Abituato a furti e rapine e violenze già prima di entrare nei proletari armati per il Comunismo, Battisti è stato infatti condannato per l'omicidio non solo di un agente della Digos e di un agente Penitenziario (che nella logica perversa del tempo potevano essere visti come nemici e servitori dello Stato ma che in realtà, come avrebbe detto Pasolini, erano povere vittime, come quegli altri aldilà delle barricate) ma anche per l'omicidio di un Gioielliere e di un Macellaio (per non parlare di tanti altri indizi che lo vedrebbero ccoinvolto in tanti altri omicidi). Morti  che nemmeno lontanamente si avvicinano alla logica (comunque non giustificabile e da condannare) della lotta politica ma che sembrano più affine a quelle della Banda della Magliana che inizialmente rapinava ed a volte uccideva per autofinanziamento.  Battisti comunque resterà impunito, uno dei tanti in Italia  ma con in più una pecca: la mancanza di dignità, mancanza che lo porterà a sfilare a ritmo di samba senza provare il minimo rimorso per aver ucciso delle persone innocenti che nemmeno indirettamente facevano parte di quelli che all'epoca, dal punto di vista dei gruppi armati di sinistra, potevano essere considerati nemici. Nessun rimorso, nessun ripensamento e nessuna vergogna nel definirsi un prigioniero politico.

                                                                                                                                                                        Andrea LUcidi

1 commento:

  1. MmM....non lo so. Voglio dire, la tua riflessione fila e non è azzardato su queste basi definirlo così come hai fatto. Però io, per vizio, titubo sempre un po prima di sentenziare su un qualche criminale, ricercato,assassino,terrorista o quello che vuoi di quegli anni di piombo. Erano anni convulsi, guidati da legami e controlegami impensabili di cui non credo sia azzardato pensare che solo il 20% sarà emerso all'attenzione dell'opinione pubblica e chissa quante cose sono sparite ne nulla, magari morte con qualcuno. Quindi prima di essere sicuro che Battisti sia semplicemente un assassino senza dignità be forse si potrebbe valutare che magari c'è qualcosa di piu dietro la sua scelta di vita. Se scelta è stata. Non so, bo secondo ci sono davvero troppo pochi elementi per sparare sentenza. E mai ce ne saranno abbastanza, proprio per il periodo storico di appartenenza del personaggio.

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